il mondo che vorrei

Monday, November 13, 2006

gerontocrazia

In questi giorni si è palesato uno dei grandi mali della società italiana. I vecchi comandano.
Non si fraintenda questo piccolo sfogo. Non è certo livore, ne mancanza di rispetto, quanto piuttosto la sensazione che in un paese immobile l'unico motore che potrebbe smuoverlo viene lasciato inerte: i giovani.
Non è detto che noi potremmo cambiare la realtà degli equilibri politici ed istituzionali. Ne di poter davvero cambiare la condizione economica. Ma se non lo possono fare i giovani è ancora più improbabile che lo possano fare i vecchi. Oggi chi ha più di 40-45 anni è accecato dal suo essere di una generazione che non riesce ad agganciare i problemi, e che continua a instillare nella nostra educazione civica, morale e pratica una inerzia e una paura che terranno tutto e tutti sulla rotta del disastro.

La senatrice Levi Montalcini, persona che umanamente ha tutta la mia simpatia e stima e che intellettualmente è un vanto per questo paese ha "rischiato" (dato che ora è tutto rientrato) di bloccare la finanziaria. Finanziaria quella di un governo che io ho votato e che auspico riesca nel suo Programma. Finanziaria che non riesce nemmeno ad avere una forma definita e definitiva perchè (dannazione dell'Unione) impedita e castrata dalle mille voci e vocette della coalizione, delle corporazioni, dei poteri più o meno forti e degli interessi particolari. Questa finanziaria va votata. In fretta. Ad occhi chiusi. Se non passa la finanziaria non passa il governo. Se non si fa uno sforzo che vada al di la delle esigenze elettorali questo paese è condannato.
La senatrice ha ragione, ragione da vendere, io stesso penso che sia sciagurato qualunque governo che non raddoppia il suo investimento in ricerca (attualmente allo 0.9 % contro la tendenza di Francia e Germania di portare tale investimento al 4%...decisamente troppo lontani) ma oggi la partita è: vivi o muori, non come vivere. E' esistenziale. E da un Nobel ci si aspetta lungimiranza...


Proposta: un tetto di due mandati (massimo) per il Parlamento (sia Camera che Senato) e di altri due mandati per Cariche nell'amministrazione locale (dal Comune alla Regione), e che i Senatori a Vita NON abbiano il diritto di voto.

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